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Eccomi! Dopo un lungo periodo d’assenza sul blog, sono tornato e per inaugurare questo che considero un nuovo sperato inizio, recensirò il film “Noi e la Giulia” tratto dal libro “Giulia 1300 e altri miracoli” di Fabio Bartolomei ed attualmente nelle sale italiane.

Alla sua quarta regia abbiamo Edoardo Leo, affiancato poi nella pellicola da Stefano Fresi, entrambi protagonisti nel capolavoro di Sydney Sibilia “Smetto quando voglio”. Nel cast sono presenti anche Claudio Amendola, Luca Argentero, Anna Foglietta e Carlo Buccirosso.

Quattro italiani ricorrono al piano B per sfuggire alla quotidianità e ad una vita infelice, inutilmente la malavita tenterà di ostacolarli.

Si tratta sicuramente di un bel film, umoristico, che fa sicuramente riflettere. I momenti comici nella pellicola sono ben distribuiti, non costanti, ma sicuramente presenti in giusta misura, questo avviene poiché il film ha da trasmettere dei messaggi ben precisi, e per tale motivo non si perde in ripetute battute “di pancia”. Ammetto che vista la presenza alla regia di Edoardo Leo, e di Stefano Fresi mi aspettavo l’esatto contrario, ovvero qualcosa di esilarante, non che sia negativo, poiché effettivamente il film che ne esce fuori è un piccolo gioiello della cinematografia italiana.

Ottima la scenografia, la fotografia e la regia, nulla da dire. Il film si avvale della realizzazione sul web di immagini in cui i personaggi sono in locandine ispirate a quelle di “50 Sfumature di grigio”, idea che fu utilizzata anche da Sydney Sibilia per “Smetto quando voglio” con le locandine di “Nynphomaniac”.

Un plauso va sicuramente, a mio parere, alla recitazione di Luca Argentero, che si cala perfettamente nel ruolo, ed a tratti diventa irriconoscibile, dunque ha dato prova a pieno delle proprie abilità. Claudio Amendola, dopo tanto tempo confinato nei “Cesaroni”, finalmente si riscatta e dimostra le sue grandi capacità da vero attore. Stefano Fresi non si discosta troppo dai toni di “Smetto quando voglio”, così come anche Edoardo Leo. Sufficientemente incisiva la performance di Anna Foglietta.

Nel film incontriamo un razzista di estrema destra, un personaggio di estrema sinistra, un tipo alquanto ansioso, un perfezionista ed una donna incinta, affiancati da un camorrista in cerca di redenzione. Cosa vogliamo di più? Nonostante ciò il film pecca per la patina di buonismo che permane per tutto il corso della proiezione, che quasi lo rende banale, dai tratti favolistici, ma resta comunque un buon prodotto, verosimile, ma non realistico, troppe le macchiette, troppi gli stereotipi ed un approfondimento psicologico dei personaggi minimo.

Invece la sensazione che ci accompagna per tutta la durate del film è “Come faranno a risolvere la situazione?”, ed invece il finale ci lascia (non solo con delle bellissime inquadrature), ma anche dubbiosi, curiosi, con quel gusto dolce amaro che solo un prodotto di qualità sa lasciare nel suo spettatore.

Attualmente il film sta riscuotendo grande successo nelle sale italiane, consiglio a tutti di prenderne visione, e mi farebbe piacere leggere qua sotto i vostri commenti e pareri sulla pellicola. 

 

Rateo:

Opera prima per Pif, non a livello di un’altra opera prima uscita nelle sale sempre quest’anno ovvero “Smetto quando voglio” di Sydney Sibilia, ma dal risultato non deludente. La nota iena si cimenta non solo nella direzione, ma anche nella recitazione, che caratterizza con una forte espressività,peccato che entri in scena solo nell’ultima mezz’ora, infatti lo lasciamo nei primi minuti di film mentre stalkera la bella Cristina Capotondi, con un nuovo e credibile accento siciliano. La prima parte del film vede infatti protagonista la storia d’amore del protagonista e la sua stessa infanzia, che si intrecciano con vicende legate alla mafia, in una Palermo fin troppo omertosa, quasi spinta a situazioni fin troppo stereotipate. Insopportabile la recitazione della giovane Flora, al contrario il livello é risollevato dalla coppia Pif-Capotondi che strappa facilmente qualche risata. L’intera pellicola da buoni spunti di riflessione, anche se sulla trama é carente e banale, poiché l’intera vicenda sembra essere solo un pretesto per mettere in luce la vera protagonista ovvero la mafia e coloro che, pagando con la propria vita, hanno tentato di combatterla. Più scene toccano particolarmente la sensibilità dello spettatore e rimangono impresse, come alcune macchiette dell’intero film.

Rateo: 

 

 

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Ok, lo so, lo ammetto, sto per venire meno ad una delle regole che mi ero dato per questo blog: scrivere di film nell’ordine in cui li ho visti, ma per questo caso ho fatto un’eccezione.

“Smetto quando voglio” spero che questo titolo vi dica qualcosa, perché a me ricorda due ore piacevolissime trascorse a vedere un film a cui, ora, tengo tanto.Si tratta dell’opera prima del regista Sydney Sibilia, di cui consiglio anche di prendere visione su Youtube del suo corto “Oggi gira così”che a me ha fatto sbellicare dalle risate.

 La trama tratta di un gruppo di precari che decidono di darsi da fare mettendo in mercato una nuova droga, che dal punto di vista della legge, é legale. Metteranno in mercato una sostanza, che li farà diventare ricchi, ma ne pagheranno le conseguenze… 

Per la prima volta, dopo aver visto questo film, l’italiano medio potrá non associare più la Commedia italiana a “Cinepanettoni e altri disastri” nei disastri rientrano tutta una serie di commedie che non sono Cinepanettoni(é inutile che ve le citi sapete perfettamente di cosa sto parlando).   É stata un’ immensa gioia poter vedere una commedia italiana che non a nulla a vedere con quest’ultima: finalmente una fotografia come Dio comanda, trama e comicità differente, veramente una sorpresa! Tutto sembrava tranne che un film italiano.Sul Web non pochi l’hanno criticato perché la trama “dicono” sia ispirata alla serie “Breaking Bad” che io non ho visto quindi non so di cosa stiano parlando… Un plauso va fatto alla caratterizzazione dei personaggi, nonostante si trattasse di un gruppo, nessuno di loro si confondeva nella massa, erano tutti in primo piano e si poteva avere una visione d’insieme molto chiara. Le musiche erano efficacissime basti pensare a quella di sottofondo al trailer, poi presente nel film, “Gypsy Playback”, potete trovarla anche su Spotify. La trama per la commedia italiana era nuova, i protagonisti non erano i soliti noti, ma Edoardo Leo, Libero De Rienzo, Stefano Fresi, Valerio Aprea attori che hanno certo valorizzato il film come dopotutto gli altri membri del gruppo. Le battute non erano volgari (come scordarsi del mitico Christian che fece la famosa crasi tra buzzicona e cozza in uno dei cinepanettoni?) , né di pancia, non smetterò mai di ridere pensando a quando Paolo Calabresi definisce la donna scesa dall’auto col criminale come “la classica donna del lenone”. Se questi sono i nuovi registi, che tentano di emergere, speriamo che gli diano sempre più spazio, visto comunque l’ottimo risultato che il film sta ottenendo al BoxOffice e l’ottimo risultato ottenuto sul piano qualitativo. É inutile dire che gli incassi non rispecchiano sempre un buon film, “Smetto quando voglio” ha raggiunto questa settimana i tre milioni, mentre film come “Sotto una buona stella” sono sui nove milioni se non più (se amate Carlo Verdone e volete continuare a farlo non andatelo a vedere, delusione a livelli esorbitanti). Fatemi sapere i vostri pareri.

 Rateo personale: