Difficilmente ritorno sui miei passi, se ho smesso di vedere un film perché era noioso o altro solitamente non lo terminerò di vedere. Questa volta, invece, c’è stata un’eccezione. Il film in questione è Anonymous, che ho finito di vedere da poco, anzi  da qualche minuto, sono in ritardo di tre anni, ma spero che me lo perdonerete.

Il film è ispirato ad una teoria “vecchia di novant’anni” come la definiscono, disprezzandola, gli studiosi di Shakespeare, la figura di quest’ultimo è tra quelle protagoniste del film. Da sfondo alla vicenda c’è il regno di Elizabeth I, nella seconda metà del 1500, il tutto si basa sulla vita di Edward De Vere, conte di Oxford, secondo il film vero autore delle opere di Shakespeare, che in realtà era un attore analfabeta che faceva da prestanome, per ovvie ragioni politiche. Vero protagonista del film è proprio il conte, la cui vita è centrale, infatti ci sono continui rimandi con flashback alla sua vicenda personale ed al suo amore per la regina, ma centrali sono anche i fatti “contemporanei” alla trama, legati alla messa in scena delle opere di De Vere e alla successione al trono.

Riscoprire questo film è stato di immenso piacere. Avevo visto la prima metà un paio di anni fa e lo avevo trovato noioso. Ora la mia opinione è assolutamente cambiata.

La trama non è stata articolata in maniera semplice, il film richiede un’attenzione continua, causa continui flashback. La vicenda legata ai flashback diventa mano a mano sempre più chiara, lo spettatore all’inizio vaga nel buio poi però è come se si aprisse una fessura, poi una finestra ed infine un portone. Dunque la vicenda si slega lentamente, all’inizio è difficile perfino capire bene “chi sono” i personaggi, ma una volta che la situazione è chiara, la visione del film è gradevolissima. A tratti, per certe scene, lo si potrebbe definire il “Beautiful” dell’epoca.  Gli attori sono tutti efficaci, in particolare il protagonista Rhys Ifans, che tutti ricorderete sicuramente per la parte di Lizard in “The amazing Spider-man”, ma anche Vanessa Redgrave per la parte della regina, meno efficace invece Rafe Spall  per la parte di William Shakespeare. Un aspetto positivo del film è che è sicuramente un’occasione per immergersi nella Londra del ‘500, ottime le ricostruzioni, anche quelle in digitale, nulla di cui lamentarsi. Il film è molto gradevole, originale è la storia, ti incuriosisce talmente tanto alla fine,  da portarti a fare altre ricerche sulla figura di Shakespeare. Manca il sangue, manca l’azione, ma c’è la trama, c’è il teatro perché protagonista non è la potenza di un eroe, ma la forza delle parole. E’ celebrato anche il teatro come forma d’arte, è celebrato in tutto il suo fascino, sono messe in evidenza anche le figure legate ad esso, come i vari autori che cercano di emergere e competono tra loro. Ricordiamoci sempre che se non fosse esistito il teatro, oggi non saremmo qui a scrivere recensioni sui film.

In conclusione il film mi è piaciuto, ammetto che la trama di suo pecca leggermente, forse vuole basarsi troppo sul colpo di scena finale, almeno questo ho avvertito, ma dopotutto è un buon film, il regista è Edward Emmerich noto soprattutto per film “apocalittici” come 2012, mi sorprende la sua regia ad un film del genere, ma nonostante la sorpresa la qualità del film in sé è alta.

Sicuramente ci sarà chi l’avrà visto prima di me, vorrei sapere i vostri pareri anche perché, come sempre, non leggo mai altri pareri o recensioni su di un film prima di scriverci su.

Rateo personale:  

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