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Non posso non scrivere la recensione di un film che ho visto in sala per ben due volte… dunque proseguiamo …

“Ogni maledetto Natale” è un film scritto e diretto dallo stesso trio che sta dietro alla serie “Boris” ed all’omonimo film. Nella trama vediamo Massimo e Giulia, due innamorati, che decidono di trascorrere il Natale insieme, la Vigilia con la famiglia di Giulia e il giorno seguente con la famiglia del primo.

Già da ciò si nota l’unica piccola sbavatura della trama particolarmente evidente, poiché è un po’ inusuale la situazione, visto che il film è appena cominciato da cinque minuti, e le poche scene ci danno l’idea che i due si conoscano da troppo poco tempo.

Prima caratteristica del film che salta subito all’occhio, che io ritengo piuttosto originale, è l’economica trovata di dividere la pellicola in due parti, in ciascuna delle quali gli attori cambiano ruoli.

Parliamo del cast … mi è piaciuta la scelta di un volto nuovo nel mondo cinematografico per il ruolo di Massimo, ovvero la scelta di Alessandro Cattelan, che nonostante al suo primo film se la cava sufficientemente bene, un po’ impacciato nella recitazione, ma non eccessivamente. Brava Alessandra Mastronardi, così come il resto del cast, forse tra i migliori attori italiani in circolazione, ma cosa dovevamo aspettarci dal cast di “Boris” se non un prodotto di qualità? Stendo un elogio per i due fratelli Guzzanti, letteralmente fenomenali in entrambe le parti del film, e così si confermano tra i miei comici preferiti in assoluto. L’interpretazione di Corrado Guzzanti del filippino Benji vale l’intero, se non il doppio del prezzo del biglietto, poiché almeno io ho pianto per le risate.

Bella la scenografia, la fotografia, tutto molto bello.

Complessivamente il film è molto, molto, divertente. Ovviamente va ammesso che la prima parte è leggermente troppo stereotipata, surreale e macchiettista, però ti lascia un bel sorriso da ebete sulla faccia per tutto il tempo; invece nella seconda parte il film decolla, si ride, proprio poiché i personaggi sono divertenti, le situazioni, i dialoghi … tutto.

Mi ha fatto molto ridere anche la trovata dei Babbi Natale, e questo tono un po’ dark che il Natale assume nella prima parte del film, ma che poi si perde per il resto della pellicola.

Un film divertente, magari la prima parte puo’ annoiare, ma è soggettivo.

Lo consiglio? Assolutamente Sì.

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Una notte al museo 3 è un film utile come una forchetta con il brodo, e l’unico intento è quello speculativo, raggiunto nel peggior modo possibile: con un film imbarazzante.

La solita ammucchiata del museo con l’aggiunta di un nuovo elemento deve occuparsi dell’usura della tavola di Akhmenrah, e per fare ciò dovranno recarsi dal faraone al British di Londra per sapere come metterla in salvo. Wow.

Regista della pellicola è Shawn Levy, già alla direzione degli altri due precedenti capitoli della “saga”.

Spero vivamente che tra qualche anno non ci ritroveremo un quarto film, visto che spinte dagli incassi le case di produzione riescono a dare vita ad obbrobri del genere. Sì perché il film è una forzatura, non era necessario, ci sono molti buchi nella trama e la pellicola è carente di fantasia. Ok volete fare un terzo film, speculare sul successo di un buon film che era il primo, ma metteteci creatività, poiché il risultato è carente …

 Non c’è un vero antagonista e perciò il tutto già parte con un’impostazione svantaggiata, l’usura della tavola li porta a Londra, ma alla fine è tutto inutile, poiché lasciano volontariamente la tavola al British, ma soprattutto con tante possibili soluzioni da parte degli autori per salvare la tavola, quale soluzione scelgono? Esporla alla luna. Diamine! Fantasia portami via … Mi sembra solo una trovata per concludere il film il prima possibile. Quindi mi state dicendo che Ben Stiller alias il custode si fa tante ore di volo dall’America, rischia di andare in galera intrufolandosi di notte in uno dei musei più importanti al mondo (eh lasciamo stare come ci riesce … ovvero con facilità, poiché la banalità non deve mai mancare), solo per sapere che la tavola va esposta alla luna? Va beh, trama docet …

E’ un film imbarazzante, poiché è forzato, basta con la scimmietta che fa la pipì! E’ una gag che va bene per un film, ce la sorbiamo anche nel secondo, ma addirittura nel terzo… Basta! Questo significa non avere idee, ed il film ne è un chiaro manifesto. Vogliamo parlare dell’intrufolarsi al British? Stendiamo un velo pietoso.

Nel frattempo qualcuno potrebbe pensare che c’è un tema di fondo, una morale, beh c’è ed è l’originalissimo tema del rapporto “padre-figlio”, trattato con una superficialità e banalità tale da renderlo patetico.

Unici aspetti positivi sono

1- La presenza di Robin Williams per l’ultima volta sullo schermo.                                                                                                                  

2- La performance di Rebel Wilson.                                                                                                                                                                 

 3- Il cameo di Hugh Jackman in cui imita Wolverine.                                                                                                                                         

 4- Il ritorno per una sola scena dei tre vecchietti bastardi del primo film.

Un po’ poco direi per un film di due ore…

E non venitemi a dire “Beh, ma non hai più l’età per certi film”, no perché ci sono film e film rivolti ad un target giovane e tra l’altro precisiamo che è rivolto ad un target adolescenziale, vista la tematica e l’età del figlio del protagonista, e nonostante ciò l’ho trovato poco appetibile per uno spettatore dai 10 anni in su!

Sequenze, dunque, noiose e sbrigative, volte solo a staccare biglietti, l’unico elemento che non fa precipitare la nave è il budget, che permette ottima computer grafica e quant’altro, dunque regge un po’ la baracca.

Non posso consigliare di andarlo a vedere, sarebbe un controsenso, forse nemmeno è a cinema al momento, ma comunque … mi pare abbia incassato diversi milioni. Prossimamente dovrei recensire “Italiano medio”, “Ogni maledetto Natale” e per farmi due risate, poiché la mia bacheca da lettore di WordPress è stracolma di recensioni sull’argomento, vedrò e recensirò “50 sfumature di grigio”, alto capolavoro della cinematografia moderna.

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