Posts contrassegnato dai tag ‘Anna Faris’

May è un film del 2002 di Lucky McKee, si tratta di un film posto nella categoria dell’”Horror”, ma che spazia da un genere all’altro, discostandosi dagli Horror a cui siamo abituati.

Ho visto questo film grazie al consiglio del blog “La settima arte” di fabiobuccolini85, in particolare grazie al suo articolo sul film di cui vi posto il link https://fabiobuccolini85.wordpress.com/2015/03/05/i-film-dimenticati-may-il-capolavoro-di-lucky-mckee/ .

Ammetto che non conoscevo Lucky McKee, il trailer del film mi ispirava sicuramente di più della locandina, un po’ trash, e in principio mi ha meravigliato la presenza nel cast di Anna Faris.

May è una ragazza sola, cresciuta sempre come un’emarginata dalla società, senza cari né amici, ed è solo il furor amoroso che innesca in lei una serie di reazioni, tali da portarla ad una radicale trasformazione.

Ammetto che più che del 2002, fin dal principio mi è sembrato un film molto retrò, più anni ’90, ad esempio “Mamma ho preso il morbillo” uscito nel ’98, sembra dieci anni avanti a questo film, ma forse tale risultato è dovuto dall’essere un film complessivamente cheap, ma questo non è un aspetto importante.

Piccola nota di demerito per il montaggio ad inizio film, ma con il proseguire della pellicola la situazione si risolleva.

May è un piccolo gioiello sconosciuto ai più, un gioiello che ti smuove l’animo, che ti turba, e che lo fa mettendo in evidenza i disagi sociali di una ragazza che fin da piccola è definita da tutti “strana”. E’ un film inquietante, a renderlo tale non sono solo le scene in sé, ma anche i dialoghi, basti pensare a frasi come “Vuoi portarla (la mano) via con te?” recitata dal protagonista maschile a cui segue un inquietante sguardo molto “mlmlml” con cui la bravissima Angela Bettis (May) lo fissa.

Nei primi cinquanta minuti di film conosciamo questa ragazza impacciata, stramba, innocente, ma nell’ultima mezz’ora della pellicola il furor amoroso la trasformerà da timida a folle sanguinaria, figlia di un triangolo tra Hannibal Lecter, Norman Bates e il Dott. Frankestein. Ed è così che, come l’angelo della morte, se ne va girando tra le case di coloro che l’hanno ferita, “arrabbatando” i “pezzi” migliori di loro, un concetto che mi ricorda molto come Evan Peters viene riportato in vita dalle streghe di “American Horror Story: Coven”.

L’introspezione psicologica è una delle colonne portanti del film, così come lo straniamento e l’elemento perturbante. C’è una scena che porterò nei miei incubi peggiori per tutta la vita, che mi ha marcato, dico solo una parola, per non rovinarla a chi lo deve ancora vedere, e la parola è: “vetro”.

All’atmosfera Horror poco comune si unisce anche una sottile vena ironica, costante nel film. Tuttavia è interessante il personaggio di Anna Faris, poiché incredibilmente anche alla fine della visione della pellicola non ho ancora capito che ruolo ricoprisse,  a parte leccarsi le dita, accarezzare sensualmente i gatti, e ballare sul tavolo di un centro veterinario.

May apre due volte gli occhi due volte durante il film, così come lo spettatore davanti a qualche forzatura e scene un po’ strambe che partecipano nel rendere “May” un prodotto unico ed interessante, di cui consiglio la visione.

Per continuare a seguirci: se siete utenti WordPress seguiteci! o su Facebook: https://www.facebook.com/pages/Cinema-e-recensioni-Cornfilmpop/1591753787732895 o se no su Twitter: https://twitter.com/CornFilmPop Per rimanere sempre aggiornati sulle ultime recensioni!

Rateo: