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“Gangs of New York”, un capolavoro di Scorsese, che ho guardato subito dopo “Detention”, fortunatamente mi ha risollevato il morale, abbattuto dal lavoro di Kahn.

Nel 1846 il quartiere newyorkese dei Five Point è teatro di aspri scontri tra gang rivali, Amsterdam Vallon è il giovane figlio del capo di una di queste fazioni, ovvero quella dei “Conigli Morti”, che si scontra per il dominio sulla zona con la gang dei “Nativi”, capitanati da “Bill il Macellaio”. Quest’ultimo riesce ad uccidere il leader dei Conigli Morti, e per rispetto nei suoi confronti, non uccide il figlio, ma lo invia al riformatorio. Raggiunta la maggiore età, Amsterdam, libero per le strade dei Five Point, ha un’unica missione: vendicare suo padre.

Regista di questa pellicola è Martin Scorsese, che non ha bisogno di presentazioni, affiancato, per quanto riguarda Montaggio-Fotografia-Musiche-Scenografia, da tutto il suo entourage da Oscar, che lo accompagna in tutti i suoi lavori.

Nel cast abbiamo Leonardo Di Caprio, in, forse, una delle sue migliori interpretazioni, la bellissima Cameron Diaz, e con una recitazione incisiva ed impressionante il premio Oscar Daniel Day-Lewis.

Con questo film Scorsese ci vuole raccontare una storia, ed un periodo storico ben preciso, anche se la trama non è molto originale. Il punto forte del film è il “come” ci viene raccontata questa storia e questo periodo storico, dunque la qualità.

La pellicola catapulta lo spettatore in tunnel scavati nella roccia, non si sa cosa ci si puo’ aspettare. Poi c’è un bellissimo passaggio dall’interno all’esterno con un contrasto della fotografia forte ed evidente tra cupo e chiaro, ed anche reso con una variazione di musiche, all’interno “Brooklyn Heights” con il suo ritmo veloce ed incalzante, una volta all’esterno tale musica termina ed il silenzio è sovrano.

La prima cosa che salta subito all’occhio è la bellezza dei costumi, curati nei minimi particolari, ma anche la bellezza della scenografia e dell’intero set che da subito ho ipotizzato fosse Cinecittà, poi ne ho trovato conferma. Molto meglio i set veri e propri che le ricostruzioni in computer grafica.

Il primo grande scontro all’inizio del film tra “Conigli Morti” e “Nativi” rappresenta, secondo me, una delle migliori scene della pellicola, c’è infatti un ottimo montaggio armonizzato perfettamente con la musica, e il post-scontro Scorsese ce lo mostra tramite una visione dall’alto, in cui il regista dipinge un quadro bellissimo, vediamo infatti persone che vanno e vengono, donne che piangono i loro defunti mariti, il tutto su di un candido manto di neve.

La scenografia è il punto forte del film, così come ho detto prima, anche il Montaggio e la Fotografia. Non a caso alla sceneggiatura abbiamo i due italiani, i due coniugi, ed i due Premi Oscar, Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo, che ci regalano meravigliosi quadretti, così come ad esempio la scena del combattimento con il ring sulla nave.

Un ottimo lavoro è stato fatto anche per le Musiche, la colonna sonora è degli U2, ma a dirigere questo aspetto del film è Howard Shore. Dopo aver visto questo film, ma anche mentre lo vedevo, ho iniziato ad avere una “fissazione” poiché ero sicuro di ascoltare in alcune scene la musica in sottofondo di quando Frodo è tentato dall’anello, o di quando addirittura lo indossa, e questa cosa mi ha fatto “scervellare” per diversi giorni; così ho deciso di ascoltarmi tutte le tracce del film di Scorsese, ma senza ottenere risultati. Solo grazie a Google ho trovato che qualcuno aveva fatto la mia stessa osservazione su di un forum. Ora, chiunque è un appassionato della Trilogia dell’Anello conosce perfettamente Howard Shore, io non lo conoscevo, e solo grazie a queste ricerche ho scoperto che si è occupato delle Musiche dei film di Jackson e di “Gangs of New York” è chiaro che dunque avrà potuto usare un tema simile a quello della Compagnia dell’anello in questo film. E voi ve n’eravate accorti?

Il film è un gran bel lavoro, la semplicità della trama, con il tema della crisi interiore e della “Revenge” tipica delle tragedie di Seneca, è compensata da un ottimo cast, e da tutti gli altri aspetti che ho elogiato prima. Sicuramente un film che consiglio, un film da vedere, con una scena finale che ricostruisce sul quartiere dei Five Point la New York moderna, con le Twin Towers, e che ci fa comprendere che molto spesso ci dimentichiamo di tutti gli eroi del passato, di quanti sono morti per farci vivere nel nostro presente, e questo film mira a riaccendere questa memoria.

Ma soprattutto come ci si fa a perdere un film in cui ci sono scene in cui la coppia Di Caprio-Diaz è molto affiatata?

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Se ho visionato questo film devo ringraziare un amico, che insistentemente me lo consigliava, non verrà mai a sapere di questi ringraziamenti, ma ugualmente glieli porgo. Ringrazio sempre e comunque Sky, anche se questa volta ho visionato solo qualche scena in lingua originale, in particolare per apprezzare la recitazione di Michael Douglas.

Un giovane broker, disposto a tutto pur di raggiungere la gloria ed il danaro, incrocia la strada del finanziere d’assalto Gordon Gekko, con il quale, inizialmente, formerà un invincibile duo, questo finche non si accorgerà che il suo mentore non è altro che uno squalo, pronto a tutto pur di far soldi.

Regia e sceneggiatura sono rappresentate da un unico uomo ovvero dal premio Oscar Oliver Stone.

Michael Douglas con una recitazione eccezionale, non a caso gli valse il premio Oscar, è la vera colonna portante del film, mentre protagonista della pellicola è Charlie Sheen. Quando ho letto il nome di quest’ultimo, mi era molto familiare, e non a caso poi l’ho ricordato come uno dei principali protagonisti degli Scary Movie, e ne sono rimasto esterrefatto. Ah Michael Douglas, quant’è stato bello poterlo vedere al suo culmine, visto che recentemente con la presa partecipazione a “Last Vegas” mi aveva deluso molto.

Il film è del 1987, quindi si presenta in perfetto stile fine anni ’80, con quelle irritanti “musichette” piazzate qua e là nelle scene. Il film mi ha permesso di comprendere che come le “Paure” evolvono, ad esempio vecchi film dell’orrore non fanno più paura e sto parlando ad esempio di “Shining”, così anche il senso di “Bellezza” visto certe baldracche scandalose della pellicola.

Il ritmo l’ho trovato piuttosto lento per tutta la durata del film, i momenti migliori si raggiungono solo negli ultimi 20-30 minuti, mi è piaciuto, forse mi aspettavo di più, perché mi era stato  “pompato” tanto, ma anche il finale che in tanti esaltano non l’ho trovato nulla di che, anzi molto scontato, non è per niente una sorpresa.

Sicuramente gli elementi che si possono apprezzare maggiormente sono i dialoghi, in particolare quelli sull’avidità, trasmessi agli spettatori grazie alla sublime interpretazione di Michael Douglas, diciamocelo è la colonna portante proprio perché senza di lui il film perderebbe molto. Altro elemento apprezzabile, nonostante la fotografia al passo coi tempi della pellicola, sono alcune scene, ad esempio quella sull’oceano, davvero suggestiva;  mi ha colpito, inoltre, una sequenza di un party, in cui nella piscina si intravede una giraffa, cosa ci fa lì?

Sul piano della trama, come ho scritto sopra, non l’ho trovato rivoluzionario, anzi a tratti banale, ad esempio è troppo semplicistica la maniera in cui Bud riesce ad accedere ai file privati.

Per concludere: il film non è male, mi è piaciuto, ma mi aspettavo di più, si alternano sequenze più lente a sequenze più veloci, è una pellicola che è stata in grado di creare un personaggio, che è oramai uno stereotipo, ovvero quello di Gordon Gekko, dialoghi ottimi, finale prevedibile.  

Terminato di visionare “Wall Street”, ne ho subito visto un altro, che recensirò subito dopo, ma è un film “da pazzi”, è scandaloso, irriverente e confusionario, in Italia non è stato particolarmente pubblicizzato, forse non è mai stato distribuito, non ne ho idea, il regista è famoso come direttore dei videoclip di numerose Pop Star a livello mondiale, provate ad indovinare di quale film si tratta.

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